La dove il mare Tirreno e il mare Jonio si mescolano, nasce lo Stretto di Messina, un tratto di mare che scorre contenuto dalla costa di Reggo Calabria e dalla costa di Messina .
Grazie all'orografia del fondale e dalle correnti , montante e scendente , che ciclicamente ogni sei ore si alternano mettendo in movimento enormi masse d'acqua, questi fondali diventano molto interessanti dal punto di vista biologico. Infatti durante le immersioni già a pochi metri di profondità è possibile incontrare i pesci trombetta (Macroramphosus scolopax) , i cavalluci marini con le loro livree di vari colori.
Un altro fascino lo offrono i relitti dello stretto di Messina , anche essi spesso ricoperti da spugne , alghe , parazoantus, gorgonie , si presentano con un nuovo look agli occhi dei subacquei.
L'area dello Stretto offre numerosi punti di immersione tra i più noti La Montagna e La secca di Ulisse a Scilla, Lo Scalone a Messina, i fondali molli di Catona, San Gregorio, Pellaro dove nuvole di pesci trombetta di giorno ci accompagnano durante le immersionei e di notte numerose forme di vita attirano la nostra attenzione. Le scogliere di Bocale e Lazzaro,i Relitti dello stretto, Bettolina di Lazzaro, Alvah relitto di cannitello, la Maddalena Lo Faro ed il Valfiorita a Messina. L'area Archeologica subacquea di "Rada Giunchi " a Reggio Calabria conserva numerosi reperti mobili relativi sia all’ars navigandi (porzioni
di fasciame ligneo, ancore etc.) sia a manufatti ceramici d’uso (anfore, ceramica da mensa di varia tipologia etc.)
risalenti a vari periodi cronologici tra l’antichità e il medioevo, estremamente significativi per le modalità e le
consuetudini delle frequentazioni mirate e/o dei transiti/attraversamenti navali dello Stretto con particolare
riguardo ai condizionamenti e alle esigenze militari e commerciali del tratto calabrese, di interesse archeologico,
artistico e storico particolarmente rilevante.